Dal sito www.sentieriselvaggi.it riporto questo breve articolo: "Non
potevamo aspettarci opere d'arte da Nanni Moretti, e questo è chiaro.
Ma doversi trovare a vedere un filmetto di seconda categoria che sa di 'ecineuovo'
(per i 'cinepanettoni' c'è il periodo natalizio) proprio non ce lo aspettavamo".
E' questo il commento di Daniele Venturi, presidente dell'associazione nazionale
Papaboys, al film Habemus Papam del regista Nanni Moretti. Circa le immagini
della morte di Giovanni Paolo II "sfruttate" dal regista, Venturi
si domanda: "Moretti ha pagato i diritti per quelle immagini? Se sì,
le ha pagate al Vaticano che le detiene? Se sì, si vergogna il Vaticano
ad aver contribuito a questa stupida pellicola?".
L'associazione nazionale Papaboys è nata da giovani cristiani
ispirati dalla figura di papa Wojtyla. Il presidente dell'associazione, fondata
a marzo 2004 ed operativa sul territorio nazionale dalla fine del 2005, ritiene
che nel film di Moretti non ci sia niente, se non un tentativo di "fare
cassetta". Ed aggiunge: "Duemila anni di storia non si piegano neanche
di mezzo millimetro di fronte ad un tentativo esasperato che puzza di illuminismo
francese, di allagare una stanza, quella della sensibilità e del buon
gusto, con acqua stagnante, con una storiella neanche tanto originale, di un
pontefice in piena crisi di personalità che abbandona il suo posto".
(Fonte: Adnkronos).
Dunque, come dico sempre sui gusti non si discute, comunque secondo
me Habemus papam è un film bellissimo ed èun film che è
riuscito a ravvivare in me l'amore per Moretti i cui due ultimi lavori, La
stanza del figlio e Il caimano avevano fatto non poco raffreddare.
Leggendo le dichiarazioni ho pensato: che bello non essere un papaboys e poter
guardare i film con occhio limpido, non oscurato da nessuna nebbia ideologica,
nessun livore religioso, anche perchè Habemus papam non è
un film contro la chiesa (e ci sarebbero un mare di ragioni per fare film contro
la chiesa ma, è evidente come la luce del sole, Moretti non ha voluto
fare un film contro la chiesa).
Habemus papam è un film che parla (magnificamente) di
percorsi individuali e accidentati, del senso di responsabilità personale
verso il prossimo, e fa tutto questo con una moralità e un rigore di
sguardo che è solo dei grandi maestri (Bresson, Bellocchio, Kaurismaki
per citare tre autori cui ho pensato guardando il film). E poi: sfruttare i
funerali di Wojtyla? Pagare i diritti al vaticano, poverino? Ma non è
stato Wojtyla papa star mediatica e multimediale, la cui icona sopravvive e
ancora oggi, nei giorni della sua beatificazione, lo ritroviamo notte e giorno
in televisione? Daniele Venturi si lamenta infine della puzza di illuminismo.
Vorrei tranquillizzarlo perchè in Italia non c'è rischio di avvertirla.
Fabio Orrico