La notizia più importante di oggi, nonostante “l’oscuramento” operatone dai nostri media televisivi, è il declassamento da parte di Standard & Poor’s delle prospettive dell’economia e del debito italiano che sono state portate da “stabili” a “negative”. E’ rimasto invece invariato il modesto rating (A+) maturato negli ultimi anni, dopo vari declassamenti.
Si tratta di una notizia grave, ma con un aspetto curioso: se si vanno a vedere i motivi (esattamente dieci) che hanno provocato questo abbassamento di valutazione, non si può fare a meno di notare la coincidenza con molte delle analisi che il nostro arcigno “Cancelliere” faceva nel suo consueto articolo di fine anno. L’articolo, per chi voglia andarselo a leggere, è stato pubblicato in due parti il 16 dicembre 2010, e dicevamo, le sintonie con le valutazioni di Standard & Poor’s sono impressionanti. Con il piccolo particolare che le precedono di circa 5 mesi.
Il bello è che noi lo sapevamo: il nostro collaboratore, escluso che abbia il dono della profezia, sicuramente ha accesso a fonti ben informate e con largo anticipo rispetto a quasi tutti gli altri. Diciamo pure che per noi, nonostante la sua durezza, è un piccolo motivo di orgoglio.
wkls