Rifiutando il ragionamento basato sulle prove, consono ai tribunali,
ed accettando invece quello basato sul ragionamemto e sul complesso di informazioni
dirette ed indirette che la conoscenza dell'ambiente possono dare, è ragionevole
affermare che fa parte del sistema della politica persistere in quelle operazioni
invisibili e non rilevabili dalle statistiche che alterano le regole della concorrenza
nell'attribuire sia parecchi posti di lavoro negli enti pubblici, sia gli appalti.
Ancora di recente c'è stata una esplosione nel numero delle invalidità,
ed anche le manifestazoni più innocenti, come le rituali visite ai nostri onorevoli
in occasione di una domanda di pensione, di un concorso o di una licenza contribuiscono
a creare un blocco, un piedistallo per il pubblico rappresentante. Aggiungendovi
qualche altra condizione quali l'agevolazione delle carriere e quanto i partiti
contano nelle strutture della provincia, del comune, dell'aeroporto, della fiera,
del palazzo dei congressi in altri luoghi che al momento trascuro o magari ignoro,
si accumulano tanti pezzi di sottopotere sufficienti a crearsi una carriera
politica a vita.
Per di più, aiutano anche le nostre abitudini che si adattano assai
facilmente a questi schemi, salvo poi lamentarsi per ogni inefficienza pubblica.
Quello che ne deriva non credo si possa però definire un meccanismo politico
completamente fallimentare, credo invece che sia vecchio e mostri sempre di
più le sue crepe di fronte a un mondo che cambia in fretta e che richiede un
veloce adattamento alle modificazioni in atto. Come ho già detto parecchie volte,
credo anche che nel nostro Paese non manchi la materia prima per costruire una
buona dirigenza, credo che l'obiettivo richieda tempo e pazienza, ma che sia
cosa possibile da farsi anche se per nulla facile.
Ho anche l'opinione che questa sia una rivoluzione che richiede pazienza
e calma e la decisione di usare lo stumento principe che abbiamo a disposizione:
"il voto". Credo quindi opportuno andare alle urne e pensare un po' come usare
quella piccola grande cosa che è la manifestazione delle vostre scelte. Personalmente
ho già detto più volte la mia opinione in merito e non vi tedio più, vi invito
solo a recarvi alle urne, gli assenti hanno torto.
Steve