Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Che
la politica riminese, in questi ultimi anni assomigli sempre più a un ridicolo
"Rocky Horror Show", lo diciamo da tempo. In questo contesto, la vicenda "Palacongressi",
la fa sicuramente da padrone. Può essere per un giorno al massimo oscurata da
qualche altra notizia ridicola (ad esempio un paio di mesi fa la sbandierata
volontà di tassare i clienti delle prostitute, poi opportunamente bocciata in
sede giudiziaria), ma alla lunga emerge sempre come il vero "must" della malamministrazione.
In proposito, registriamo un paio di giorni fa, l'invito agli albergatori
di incatenarsi al Palas per forzarne l'apertura. Non abbiamo capito bene, se
questo suggerimento comparso sulla "Voce", volesse essere uno scherzo (come
vogliamo sperare...) oppure volesse essere una proposta seria. In questa seconda,
e improbabile ipotesi, si potrebbe utilizzare il metodo anche per propiziare
la risoluzione di altri gravi problemi che affliggono la città. Ad esempio,
per promuovere la ricostruzione del teatro Galli, si potrebbero raccattare qua
e là musicisti e coristi disoccupati (ce ne sono purtroppo tanti...) e seppellirli
sotto le macerie del vetusto e rovinato manufatto.
Analogamente, per far si che arrivino turisti, si potrebbe procedere
con qualche seppellimento di bagnini o chioschisti. L'investimento (in senso
fisico e non finanziario) di un po' di pedoni da parte di automezzi della Tram,
potrebbe invece servire da stimolo per la risoluzione dei problemi di viabilità
della città. Il metodo è quello suggerito per il Palacongressi, e chissà, nonostante
il nostro scetticismo, che non funzioni davvero. (nella foto: un futuro candidato
sindaco di Rimini).
t.t.