In tutto il Paese si registra una strana tendenza: sempre più amministrazioni
pubbliche comprano laser misuratori della velocità (o fotored che dir si voglia).
Il perchè è presto detto: le multe agli automobilisti sono concepite ed utilizzate
come uno strumento di gettito. Queste hanno dunque perso la loro originaria
funzione sanzionatoria ed "educativa" per diventare una fonte d'entrata. Per
molti Comuni, ormai, le somme derivate dalle multe effettuate sulla strada sono
la fonte di maggiore entrata dopo l'ici. Questo è più vero giacchè le multe
dei vigili urbani entrano nei bilanci preventivi dei Comuni.
Ovvero, all'inizio dell'anno l'amministrazione decide quanto deve incassare
da questo tipo d'ammende. E lo fa tenendo conto di quanto ha incassato l'anno
precedente e maggiorando la cifra di una qualche percentuale. Ma se gli automobilisti
di quel Comune diventassero tutti più ligi ed attenti al codice della strada?
Come farebbe la suddetta amministrazione ad incassare quanto previsto? Multando
il malcapitato automobilista per infrazioni minuscole? Può essere. La tendenza
dell'ultima ora è questa: piazzare autovelox e pistole laser su strade provinciali
o comunque a grande percorrenza, piuttosto che su strade destinate al traffico
cittadino. Anche in questo caso, il perchè è presto detto: su strade percorse
da traffico di passaggio, è più facile multare cittadini di altri Comuni rispetto
a quelli del proprio.
In questo modo, il "gettito" che si ottiene è dovuto da cittadini "extramoenia",
e si danneggia di meno la propria immagine di amministratori (poche cose fanno
incazzare un cittadino/automobilista come una multa presa su una strada larga,
diritta e scorrevole perchè si va ai 60 chilometri l'ora anzichè ai dovuti 50,
mentre si sta andando al lavoro). Questa tendenza "estrema "pare aver preso
piede anche da noi. Sulla stampa dei giorni scorsi si è letto di un folle numero
di multe appioppate nei pressi d'un incrocio semaforico a Santarcangelo. E pare
che la Comunità Montana della Valmarecchia abbia comperato queste apparecchiature
da posizionare lungo le strade della vallata. E' facile prevedere che quando
Rimini e la Valconca si adegueranno, la vita degli ignari automobilisti sulle
strade disseminate di "trappole elettroniche" si farà durissima. Sembra di essere
tornati ad una fiscalità di tipo arcaico (forse quello che ci meritiamo...).
Vi ricordate il film "Non Ci Resta che Piangere" con Benigni e Troisi? I due,
tornati nel XV secolo, per attraversare un ponte su un carro devono pagare una
moneta per il transito. E, nel tornare indietro perchè è loro caduto un sacco,
devono ripagare. Tra un po' sarà così anche per gli automobilisti?
Antonio Cannini