E' di stamane, in prima pagina su tutti i "nostri" giornali cartacei,
oscurata solo dalla notizia della cattura in Libia del "pirata" Lolli, la rilevazione
del "Sole 24 Ore" che assegna a Rimini la palma di città più cara d'Italia per
quello che attiene le spese di vita ordinaria di una "normale famiglia". Nella
sostanza, si tratta della rilevazione su un paniere di generi di prima necessità,
tipo: cibo, riscaldamento, vestiario, che fa del nostro piccolo centro il poco
invidiabile "Campione d'Italia". Anche qui la notizia in sè non sta tanto in
sè, quanto nelle reazioni delle nostre cosiddette "Istituzioni". Infatti, mentre
i più mettono (finalmente!) sotto accusa l'iper-monopolio della grande distribuzione,
che a Rimini ha raggiunto livelli impressionanti e semitotalitari, sono veramente
spassose le acrobazie verbali dei massimi responsabili delle organizzazioni
del commercio.
Mirco Pari, Confesercenti, (l'organizzazione, diciamo, minoritaria facente
capo al Pd) e Richard Di Angelo, Confcommercio (quella maggioritaria di riferimento
Centrodestra). Chi ricorda i nostri articoli, rammenterà anche che i due si
erano già fatti sentire un paio di mesi fa (ovviamente a "buoi scappati"). In
particolare, Pari, proprio per la collocazione sua e della sua organizzazione
nel Centrosinistra, da un lato punzecchia anche lui la grande distribuzione,
e anche lui parla di "monopolio", ma alla fine, e forse rendendosi conto della
anomalia della sua posizione, cosa fa? Mette in dubbio (ma guarda...) i sistemi
di calcolo del "Sole 24 Ore"! Di Angelo è in una posizione - almeno politicamente
- meno traballante e, quindi, può attaccare più a testa bassa il monopolio Coop-Conad,
senza però poter far dimenticare che la situazione attuale non è il frutto degli
ultimi due/tre mesi, ma la conclusione, amara, di un processo quasi scientificamente
preordinato alla costruzione del monopolio, ed alla eliminazione della "piccola
concorrenza commerciale".
Tutto questo è avvenuto senza, a dir il vero, gran reazioni da parte
della "sua" Confcommercio. Questo processo che volutamente definiamo "scientifico",
è stato fatto proprio dalle locali amministrazioni pubbliche, sia attraverso
grandi scelte quali, per esempio, una viabilità ed un sistema di blocco del
traffico, chissà perchè tutto a favore delle grandi strutture distributive,
sia più banalmente, attraverso tante piccole ma non meno significative azioni
che, nei fatti, hanno portato a favorire le grosse strutture monopolistiche
a danno dei "piccoli".
L'esempio più eclatante è la vicenda del Mercato Coperto di via Castelfidardo
e delle sue singolari "trasformazioni", di cui avevamo parlato diffusamente
nell'anno vecchio, e che nell'anno appena iniziato sono "esplose" in modo decisamente
fragoroso attraverso una serie di articoli de "La Voce". Quindi, che questo
risultato, e cioè il livello abnorme di prezzi nella nostra città sia il naturale
prodotto dell'ormai consolidato monopolio, non dovrebbe proprio stupire nessuno
e, specialmente, coloro i quali, almeno anticamente, dovrebbero dover avuto
un minimo di sottofondo ideologico marxista (come, ad esempio, Pari).
Fu proprio Marx (chissà perchè sempre ricordato a sproposito) che definì
bene il concetto di monopolio ed i suoi effetti, quindi sarebbe non male che
(almeno coloro che in gioventù sono stati - o, sulla carta, avrebbero dovuto
esserlo - "marxisti") se ne ricordassero. Va poi sottolineato, nel panorama
delle reazioni all'indagine del "Sole 24 Ore", quella ovvia dell'assessore,
come si usa dire, "al ramo" Gamberini, il quale sostanzialmente la nega, affermando
invece che Rimini ha una struttura commerciale "equilibrata" e "completa" (!!!???).
Alla fine, chi ci fa più bella figura in questa vicenda è proprio il maggior
beneficiato, e cioè il vertice del Super/Iper Conad Leclerc, il quale se la
cava con un "no-comment" che, tutto sommato, lo rende almeno il più sincero,
se non il meno antipatico, dei vari protagonisti.
W.