C'è
da chiederselo leggendo i giornali locali (specie "La Voce") che, negli
ultimi tempi, hanno scoperto (???) il "buco" del Palacongressi di Rimini. Dopo
anni di incensamenti che avevano appunto dato origine allo straordinario appellativo
con il quale veniva chiamato comunemente l'ormai tornato semplice essere umano
(sia pur ancor Presidente) Lorenzo Cagnoni, pare che qualcosa stia cambiando,
per effetto dei cosiddetti "numeri". E, diciamolo pure, anche a causa della
malvagità di Unicredit che, per erogare il megafinanziamento, che dovrebbe coprire
i famosi "buchi", ha voluto la delibera del Consiglio Comunale, costringendo
i Consiglieri a metterci faccia e (si spera di no...) soldi, qualora qualcosa
vada storto.
Storto sotto il profilo, ovviamente, della razionalità e sostenibilità
futura dell'operazione. Il nostro eroe, quindi, privato almeno temporaneamente
dell'aureola di "magnificente", è tornato prepotentemente sulla terra dai cieli
nei quali sedeva trionfalmente e benignamente da diversi anni a seguito delle
vicende che, appunto da alcune settimane, tengono le prime pagine dei nostri
valorosi giornali locali. In realtà, si tratta di cose che, come l'altisonante
e cortigiano appellativo di cui veniva gratificato il suddetto Presidente, si
conoscevano da anni ma che, per le solite misteriose ragioni riminesi, vengono
fuori proprio quando non se ne può più.
E allora assistiamo, dopo l'apoteosi (e ritorno...) del Presidente,
all'apoteosi delle sciocchezze. La Lega Nord si dissocia dalla minoranza di
centro-destra che vota (o si astiene: poco importa) a favore dell'ulteriore
indebitamento "monstre". Lo fa con un titolone "monstre" anch'esso: "La Fiera
e il Palas. Il grande inciucio" - La voce 08/06/2010 pag. 15. Lega Nord che,
evidentemente, fino adesso ha abitato sulla Luna e non sapeva niente di quello
che stava succedendo in via Della Fiera. La minoranza PDL, con mille distinguo
invece, vota con la maggioranza, l'assunzione del megadebito. Appunto, però,
con mille distinguo.
La cosa è appena ovvia se si pensa a chi ha costruito il Palacongressi,
a chi ne ha quindi goduto dei profitti edilizi, e al fatto che il PDL è rappresentatissimo
nell'organo di governo (chiamiamolo così per dire, dell'Ente, visto che lì governa
uno solo) ma soprattutto nell'establishment burocratico del Palace e della Fiera.
Unica, a quanto pare, e ormai digerita differenziazione, quella del Consigliere
Gioenzo Renzi, il quale (pare in un soprassalto di orgoglio) voterà contro.
Esilarante la situazione nella maggioranza (Partito Democratico e pezzi
vari). Il massimo lo raggiunge il Consigliere Arlotti, che siede in Consiglio
Comunale da un paio di secoli, ma che oggi (La Voce 10/06/2010) si mette a far
le pulci sui numeri di Cagnoni (!!!), numeri di cui, evidentemente (lui: Arlotti...),
fino a ieri era completamente ignaro.
Come si diceva siamo all'apoteosi della riminesità, intesa nel suo senso
più banalmente assurdo. Tutti sapevano e tutti ora fanno finta di non aver mai
saputo. Tutti non vorrebbero votare, ma tutti (quasi) votano (o si astengono)
per amor di patria (!!!). Questo sì è magnifico! (Nella foto: Rimini dopo
il buco lasciato dal Palas di Cagnoni)
Tiberio Antoni