Il titolo scoppiettante è la sola concessione che facciamo allo spettacolo
perchè intendiamo utilizzare l'episodio per mostrare uno scorcio sulla formazione
e sulla gestione del potere politico. Al fine di non incorrerete nello scandalismo
eviteremo di riportare le denominazioni esatte delle società coinvolte perchè
non serve al nostro ragionamento e perchè ci basta dire che sono tre società
significative dell'una e dell'altra sponda politica ed anche della parte pubblica.
Il fatto ha luogo al nord, a Milano, si riferisce alla riqualificazione dell'ospedale
NIGUARDA, dura un decennio e comporta oltre un miliardo di euro di spesa. Gli
ispettori del ministero del tesoro hanno indagato per 10 mesi fino al febbraio
scorso ed hanno consegnato un rapporto di 400 pagine alla direzione della sanità
lombarda dove viene rilevato che:
1) gli appalti sono stati affidati in modo da procurare un danno grave alla
pubblica amministrazione
2) diverse consulenze sono irregolari o sono state pagate troppo
3) figurano compensi irregolari a società della regione Lombardia stessa.
Facciamo molta attenzione: al momento gli organi di un'amministrazione,
gli ispettori del tesoro, segnalano ad un'altra amministrazione, la sanità lombarda,
i fatti relativi al Niguarda così come essi li hanno rilevati. Al momento non
ci sono nè magistrati al lavoro, nè avvisi di garanzia e quindi ipotesi di reato
e quindi non c'è scandalo e non ci sono corrotti ed a noi interessano gli aspetti
politici della questione. Gli ispettori indicano le società coinvolte e queste
sono vicine o espressione della dirigenza politica regionale nel suo complesso,
allo stesso modo è elementare chiedersi quale sia il rapporto coi consulenti,
indicati come irregolari o sovra pagati.
E' altrettanto logico fare un paragone, ancora una volta tutto sul piano
politico, con tanti luoghi d'Italia ove il potere si è retto anche con la rete
costruita a mezzo della distribuzione, mirata, degli affari pubblici. Se nei
tempi addietro si facevano voti e potere con pasta e scarpe a Napoli e nel resto
del Paese con i posti nelle ferrovie, alle poste o con le pensioni di invalidità
anticipate, oggi consulenze ed appalti sono strumenti moderni per assicurarsi
i favori dei ceti influenti di città e province. E con un po' di accortezza
si può fare questo rimanendo nella legalità e conservando la facoltà di denunciare
per calunnia chiunque si azzardi a fare accuse oltre misura.
C'interessa anche un secondo aspetto. E per evidenziare bene il problema
riuniamo tre personaggi di rilievo della politica italiana: Craxi, Berlusconi
e Di Pietro.Tutti e tre in modi e situazioni diverse, riferendosi al sistema
delle vecchie tangenti, hanno affermato che la cosa era "ambientale", cioè largamente
praticata e che più o meno tutti sapevano. Ora, se il caso Niguarda è veramente
un "caso", lo è solo nell'immaginazione degli ispettori del tesoro o l'ambiente
politico milanese sapeva o immaginava? Non è cosa oziosa porsi quest'interrogativo
per il semplice motivo che c'è una differenza profonda tra l'irregolarità ed
il reato nascosti, e l'irregolarità diffusa, risaputa e accettata.
Noi "sappiamo" che quest'ultima è la categoria che provoca più danni,
quella che distorce la politica. Un'ultima considerazione al riguardo della
corruzione e del modo di contrastarla.Al riguardo la magistratura ha senz'altro
un ruolo importante, ma è da tenere sempre presente che il suo intervento riguarda
solo i casi in cui si configuri un reato, quindi di una parte molto piccola
dei fatti di cattiva politica (nel caso del Niguarda, anche stando le cose così
come descritte dagli ispettori, potrebbe non esserci alcuna violazione di legge
e, quindi, nessun reato) e perciò sbaglia di grosso chi vuole affidare alla
legge il compito di cambiare le cose in questo Paese.
Ed allora? Allora mi risuona in mente una frase che ripete spesso un
mio amico."Chi vuole vedere trionfare i propri interessi deve essere pronto
a difenderli, e chi altro se no?".
Steve