Come
previsto nell'articolo del 2 dicembre, la Cai fa una cosa molto simile a
quello che a marzo aveva in mente di fare il governo Prodi: fa entrare Air France
nella gestione della nuova Alitalia. Che entri con il 25% del capitale anzichè
come socio di maggioranza o nuovo proprietario, pensiamo abbia un'importanza
relativa. Essendo l'unico socio con un'esperienza davvero importante nell'aviazione
civile, nei tempi medio/lunghi saranno i suoi manager a fare le scelte. E, molto
probabilmente, la percentuale del 25% del capitale è destinata a salire in seno
alla nuova compagnia di bandiera.
Cade il presupposto dell'italianità del progetto Cai tanto sbandierato
dal premier Berlusconi; restano i debiti che pagheranno gli italiani anzichè
il "coraggioso manipolo" di imprenditori privati. Questi ultimi si sono ritrovati
ad aver speso pochissimo per avere una in mano una compagnia senza debiti e
per metterla, loro, in buona parte in mano ad Air France, guadagnandoci. E ora
possono pure andare a dire in giro di aver salvato la compagnia di bandiera.
Italia: un Paese che offre opportunità incredibili. Sempre alle stesse persone.
(nell'immagine, il nuovo marchio Alitalia)
Flavio Semprini