Chapeau.
Nei nostri precedenti articoli sull'avvicendamento alla presidenza della Fondazione
della Cassa di Risparmio di Rimini avevamo dato, così come tutti gli organi
di stampa locali, l'avvocato Massimo Pasquinelli per grande favorito contro
Alfredo Aureli, candidato "in pectore" in quanto vicepresidente del dimissionario
Luciano Chicchi. Invece no. Alla fine l'ha spuntata Aureli dimostrandosi un
combattente di non poco conto. Gli era stato chiesto di ritirarsi "per salvaguardare
l'immagine unitaria dell'Istituzione" e lui, per tutta risposta, è sceso in
battaglia. Ha contato i suoi uomini; ne ha convinti altri ed è andato al ballottaggio:
nove pari fra i "grandi elettori". A quel punto, aveva già vinto. Tanto di cappello,
davvero, nei confronti di una persona capace di mettersi in discussione (poteva
anche perdere di brutto se si fossero materializzati i voti previsti all'inizio:
12 per l'avvocato Pasquinelli e 6 per lui).
Soprattutto perchè questa battaglia l'ha portata avanti, e sostanzialmente
vinta, in una città dove tutti se ne stanno allineati e coperti dietro ad un
perbenismo di facciata; dietro a distinguo e sottigliezze sofistiche da vecchia
repubblica. E questo atteggiamento è proprio sia di chi si occupa d'economia,
sia di politica, sia del sociale. Aureli, invece, aveva un obiettivo: diventare
presidente della Fondazione. Ed è andato dritto alla meta. Con poche concessioni,
come nel suo stile. Anzi, una concessione l'ha fatta: "anch'io sono cattolico"
si è sentito di dover dire di fronte ai diciotto elettori, per garantirsi un
passaggio di consegne unitario. Testimonianza che le guerre si vincono anche
con la strategia, non solo con le prove di forza.
In effetti, una lezione da tutto ciò si può trarre: il peso della componente
cattolica sulla società riminese è pesantissimo, se un personaggio di rilievo
assoluto "deve" fare professione di fede per avere strada libera per una posizione
di prestigio che si sarebbe comunque meritato in virtù delle sue doti imprenditoriali
e manageriali. Del resto, il cattolico Pasquinelli non ha del tutto perso: si
è ritirato in buon ordine, lasciandosi aperte numerose porte davanti: sarà lui
il prossimo presidente. (Nell'immagine: la situazione di Aureli di fronte
ai 18 elettori, prima che facesse pubblica ammissione di cattolicesimo militante).
Davide Bianchini