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La parola magica e infernale: "credit crunch" (non a caso nella lingua dell'Inferno, cioè della Finanza: l'inglese) si sta materializzando proprio a Rimini e proprio in queste ore.
Detta in parole nostre: "nessuno paga più nessuno..." E' il ritornello sinistro che, via via sempre più forte, da giorni e settimane si sente qui da noi sulle rive dell'Adriatico. E' esploso ora col fragore di una bomba non appena i piccoli operatori hanno cominciato a parlar tra di loro visto che la stampa (rigorosamente "governativa",ora con Monti ieri con Berlusconi) tace.
Le banche, si sa , non danno un euro da mesi, le grandi aziende superstiti fanno cassa non pagando i fornitori o meglio (come fanno gli enti locali e le "pubbliche", segnatamente quelle che, in questi anni, hanno "tromboneggiato" di più, vantando prospettive e risultati inesistenti tramite i loro "splendidi" e "magnifici") pagando quando vogliono e come vogliono o non pagando affatto.
Risultato? Il crollo del credito e della fiducia. Tutti "tengono lì" e aspettano. Crollo accompagnato da un rilassamento morale da far paura. Vi sono diversi soggetti (non molti, ma abbastanza) che non pagano i fornitori, ma, contemporaneamente, partono per la vacanza in montagna. Se ne parlerà dopo... Bisogna dire che con questo fenomeno, Rimini, per una volta (sicuramente l'ultima...) è tornata "capitale" di qualcosa.
Detta, e precorre cioè i tempi, di una "tendenza" che in poche settimane travolgerà il paese. La manovra "salva Italia" (!?) è servita a pagare tre mesi d'interessi sul debito pubblico e un anno di stipendi pubblici.
Più, dimenticavamo, la "Casta", che deve arrivare alla primavera 2013. Poi ognuno farà quel che potrà. Il resto può andare, e va già, a puttane. E i nostri enti pubblici e società partecipate, superindebitate, fanno da avanguardia guidando la carica degli insolventi spiantati che spiantano anche i pochi rimasti miracolosamente sani e sobri.
E siccome al peggio non c'è mai fine, non lo fanno, almeno, stando zitti, ma urlando a piena voce slogan come "giustizia!" ed "equità!" che in bocca a loro suonano come bestemmie e, se vi fosse un Dio, li condurrebbe direttamente all'incenerimento da fulmine. Buon Natale...(nella foto: i nostri dirigenti in tenuta d'ordinanza.)
E.B.