Avevamo visto giusto. Il nostro articolo del 15 luglio intitolato "Multe:
ultima frontiera della fiscalità italiana" ha colto nel segno. Cosa dicevamo,
in sostanza, in quel pezzo che i lettori di Riminipolitica.com possono andarsi
a rileggere nell'archivio di prima pagina? Dicevamo che le multe erano ormai
trattate dai Comuni (facevamo l'esempio di Santarcangelo), non come una sanzione
ma come uno strumento di gettito, una imposta da mettere a bilancio. E che questo
poteva comportare un ritorno ad una fiscalità gabellare, tipica di altre epoche
storiche nella nostra Penisola. "Merito" delle ultime tecnologie acquistate
dalle amministrazioni locali: fotored e autovelox di ultima generazione.
A distanza di due mesi i nostri ragionamenti sono stati ripresi dai colleghi
del Quotidiano Nazionale - Il Resto del Carlino che arrivano alle stesse conclusioni.
Scrive Mario Caligiuri, opinionista della testata: "I Comuni, per fronteggiare
la mannaia della finanziaria, devono diventare per forza creativi, industriandosi
per recuperare risorse. Appunto per questo ammonta a un miliardo di euro l'importo
complessivo che incassano gli enti locali per le violazioni stradali, alcune
delle quali assai improbabili ma che vengono notificate lo stesso agli automobilisti".
I quali automobilisti, aggiungiamo noi, sempre più spesso ricorrono in giudizio,
consci di qualcosa che non va.
Lorenzo Sani, scrive testualmente: "se si venisse a scoprire che… i sistemi
elettronici di controllo del traffico… non sono soltanto una bieca riproposizione
delle gabelle medievali ma una colossale truffa ai danni dei cittadini…".
L'ipotesi che si paventa e che vi siano interessi specifici da parte dei costruttori
di questi aggeggi per aumentare a dismisura il numero delle multe, anche se
non si è in presenza di infrazioni. I risultati sembrerebbero addirittura comici:
nel vicentino il solo vigile urbano di un piccolo paese avrebbe effettuato 3603
verbali in un solo giorno, mentre il Comune di Riparbella in Toscana (1520 abitanti)
avrebbe fato un milione e mezzo di euro in contravvenzioni in un anno. Insomma,
quello che scrivevamo due mesi fa trova riscontro. Felici di esserci arrivati
per primi ma ancor di più che altri si siano accorti di questa vicenda.
Antonio Cannini